Ben ritrovato, dedaliano! Sono Beatrice e oggi cercherò di sfatare un mito riguardante la creazione di copertine: ti spiegherò perché non esistono degli stratagemmi grafici che garantiscano di avere una copertina d’effetto.

Un’idea infondata

Molti autori – e purtroppo anche molti editori che non sempre fanno bene il loro mestiere – credono fermamente che esista una specie di ricettario di grafica editoriale, applicabile in maniera indistinta a qualsiasi pubblicazione.
Ebbene, non è così. Non ci sono ricettari, né degli stratagemmi collaudati che possano garantire di produrre una copertina d’effetto. Il perché è semplice: ogni testo è storia a sé e deve essere valorizzato nella sua unicità.

A che cosa serve la copertina di un libro

Per capire il motivo dell’assenza di canoni generici, è necessario interrogarci sull’utilità della copertina, dobbiamo conoscere qual è la sua funzione espressiva e commerciale.
La copertina serve a rappresentare e a comunicare il testo che andrà a contenere, e deve comunicarlo nella sua interezza. Ciò significa che la copertina deve restituire con un’immagine tutto il testo, dall’inizio alla fine, e farlo in maniera simbolica. Esprime tramite grafica le tematiche trattate e il genere, e a volte anche il punto di vista del narratore.

La matematica come unico, vero punto di partenza

Su un piano più generale, l’unica costante che è in grado di dare delle buone basi a una copertina è l’utilizzo di regole matematiche e proporzionali.
Qualsiasi artefatto grafico, infatti, non viene mai composto a caso o per sensazioni, al momento della messa in pagina. Il layout di base viene studiato con precisione: viene individuata una griglia di riferimento, quindi gli elementi vengono inseriti nella pagina rispettando questa griglia.
Come viene costruita questa griglia di base? A seconda del tipo di progetto specifico e delle dimensioni della pagina, viene applicata la regola matematico-proporzionale più adatta allo scopo.

Esempi di griglie di riferimento e relative copertine esemplificative

Tutti gli elementi seguono proporzioni specifiche

Una volta individuata la griglia, gli elementi che compongono la copertina sono inseriti all’interno di essa seguendo delle regole di proporzione ben precise.
I testi e le immagini devono rapportarsi e dialogare tra loro, in modo tale che non ci sia prevalenza dell’uno sull’altra. Ciò cui bisogna aspirare è che tutti gli elementi singoli siano così ben bilanciati, all’interno della pagina, da creare un tutt’uno perfettamente armonico.

Layout di base e copertina del romanzo Come ombre in uno sfondo infinito, di Giuliano Dall’Ò, curato dall’Agenzia Dedalo

Conoscere ciò che si vuole comunicare

Se la matematica è il punto di partenza imprescindibile per creare una copertina d’effetto, comunque da sola non garantisce di avere un prodotto funzionale allo scopo.
Un altro aspetto fondamentale per la composizione di una copertina è sapere di che cosa parla il libro. Conoscere un libro non significa sapere di che cosa parla in maniera superficiale. Bisogna analizzare differenti aspetti cardine che devono essere espressi in copertina, così che questa rappresenti perfettamente il libro e intercetti il giusto target di lettori.
Una copertina d’effetto, infatti, esprime le tematiche, il genere e a volte la voce narrante del libro che racchiude.

Una copertina d’effetto non include la trama

Spesso si crede che una copertina debba esprimere la trama del romanzo che racchiude, ma il lettore deve scoprire la trama leggendo il libro, non guardando una copertina. Il lettore deve capire quali sono i temi espressi dalla storia che andrà a leggere, e qual è il genere, in modo tale da sapere a priori se può essere interessato o meno al libro specifico.
Una copertina d’effetto è simbolica: le immagini sono scelte a seconda dei simboli più pertinenti rispetto i temi.

Layout di base e copertina del romanzo Il Grande Blu, di Davide Lionello, curato dall’Agenzia Dedalo

La semplicità come valore aggiunto

Inserire tanti elementi in una copertina, tuttavia, è controproducente. Una copertina è tanto più efficace quanto più è semplice, perché viene recepita in maniera immediata.
La semplicità, però, non è facile da ottenere. È molto più comodo inserire tanti elementi quante sono le tematiche, ma in questo modo il prodotto finito si presenta come un’accozzaglia che crea confusione, spesso perfino brutta da vedere.
Bisogna, quindi, cercare di riassumere le tematiche nel minor numero di simboli possibile e utilizzare anche colori e font per comunicare alcune specifiche del libro.

Composizione della copertina di Una verità rubata, di Rosa Maria Mauceri, curato dall’Agenzia Dedalo

Ultimo ma non ultimo: il buon senso

Un’altra arma che va a vantaggio della composizione di una copertina è sicuramente il buon senso.
Le regole matematiche e proporzionali, le simbologie tematiche, i colori e i font, una volta stabiliti secondo le caratteristiche peculiari del libro, devono essere rispettati. Per questo è importante che gli autori capiscano che nulla viene generato dal caso o da preferenze personali, bensì da una progettazione accurata di cui devono essere messi al corrente.
Progettare una copertina e poi alterarla secondo gli impulsi del momento va contro il buon senso. Una copertina è efficace perché rispetta la progettazione di base, creata su misura del libro specifico. Se si va ad alterare la progettazione in qualunque modo, la copertina ne risentirà, e di conseguenza ne risentiranno anche le vendite e la diffusione del libro.

Recap finale per una copertina d’effetto

Quindi, dedaliano, per ricapitolare un po’: non esistono stratagemmi grafici per creare una copertina d’effetto, ma ci sono delle regole di progettazione cui affidarsi. Queste regole, sommate assieme e modellate sul libro specifico, se vengono rispettate portano a una copertina efficace, che è in grado di attirare il lettore e incrementare le vendite.
Ricorda, però, che la copertina è solo uno dei molteplici mezzi di comunicazione del libro. È sì la componente che attira l’attenzione del lettore e, accompagnata da una buona quarta di copertina, lo porta all’acquisto, ma una buona impaginazione e un buon editing fanno poi il resto.

Ti aspettiamo dall’altro capo del filo, dedaliano!

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