Bentrovato dedaliano, felice primavera. Sono di nuovo Ilaria, tornata su queste pagine con l’intento di parlarti di sceneggiatura, che è anche la forma di scrittura cui sono maggiormente avvezza.

Parto subito dicendoti che il genere di sceneggiatura di cui mi occupo in prevalenza è quella per fumetto (o graphic novel, che dir si voglia), ma ho realizzato anche qualcosa per corti di animazione, per cui partirò subito parlandoti della prima tipologia.

Cominciamo dalle basi e da una domanda che può apparire scontata, soprattutto nell’ambito del fumetto, ma che non lo è affatto:

Che cos’è la sceneggiatura?

Molti pensano che si tratti di una sorta di racconto, sul quale il disegnatore realizza in autonomia le tavole. Altri ritengono che sceneggiatura equivalga a: “testi scritti nei balloon” (le cosiddette nuvolette).

Il fumetto può invece anche essere muto, esattamente come il cinema. E nel caso in cui non lo sia (la maggior parte delle volte, in pratica), i dialoghi costituiscono solo una parte dell’intero impianto narrativo e di una scrittura essenzialmente tecnica.

In pratica, quello dello sceneggiatore è un mestiere occulto, la cui damnatio è appunto non venire quasi mai riconosciuto rispetto all’evidente lavoro del disegnatore, che è sotto gli occhi di tutti.

La sceneggiatura, quindi, è l’insieme di istruzioni impartite al disegnatore affinché questo realizzi le tavole a fumetti. Include la regia, la recitazione dei personaggi, i suoni (o onomatopee) e, alla fine, anche i dialoghi (e le didascalie) ove previsti.

La sceneggiatura è la parte nascosta di una storia a fumetti o cinematografica
La sceneggiatura è la parte nascosta di una storia a fumetti o cinematografica

Non molto diverso da quanto avviene nel cinema. Solo che in quest’ultimo la regia è decisa da una figura specifica: il regista, appunto, mentre la recitazione è appannaggio degli attori.

In una pagina senza dialoghi, o in un intero fumetto muto, la sceneggiatura esiste comunque e viene compiuto un lavoro di scrittura preventivo, anche se non emergerà che a un occhio già consapevole.

E ora giungiamo finalmente al punto, cioè ai sei consigli per realizzarla al meglio.
Non dimentichiamo, però, che stiamo pur sempre parlando di scrivere una storia, anche se utilizziamo una particolare struttura e un linguaggio più tecnico, fatto di inquadrature, campi e piani, per cui molte regole narrative in sé sono in sostanza le stesse usate per la scrittura del romanzo.

1. Da dove partire?

Una sceneggiatura non nasce preconfezionata, è frutto di un’idea.
Un episodio che hai vissuto, qualcuno che hai incontrato, un fatto che ti ha particolarmente colpito e hai deciso di approfondire, un’altra storia che hai letto ma che scriveresti da un diverso punto di vista, un argomento che ti ha incuriosito.

Insomma, le idee nascono vivendo e facendo esperienze. Per questo motivo è consigliabile scrivere di ciò che sai, che ti piace, che ti incuriosisce, di generi nei quali ti senti più a tuo agio perché ne sei appassionato o appassionata.

È chiaro, però, che tutto ciò non basta. A parte episodi del tuo vissuto (che non sempre, però, possono incuriosire e attrarre tutti i lettori), gli altri argomenti che vorresti  raccontare, per quanto tu possa esserne patito, necessitano di approfondimenti.

Per cui, per scrivere una valida sceneggiatura, la prima regola è documentarsi a fondo.

Sceneggiatura non è solo il testo scritto nel balloon
Sceneggiatura non è solo il testo scritto nel balloon

Attenzione, però: per un bravo sceneggiatore, documentarsi non significa solo andare alla ricerca di tutto ciò che riguarda un determinato argomento o epoca storica in cui è ambientata la narrazione.
È molto di più, ma lo scopriremo a breve, perché prima parleremo della seconda regola.

2. Scrivi la sceneggiatura per gli attori giusti

Come per il cinema, anche nel fumetto viene realizzato una sorta di “casting”.
Per questo motivo è importante conoscere bene i personaggi che animeranno la vicenda. A partire dal protagonista, per poi occuparsi di antagonista e deuteragonisti (o comprimari).

Del lavoro preliminare alla sceneggiatura fa quindi parte anche l’esatta determinazione delle caratteristiche dei personaggi. Andrà realizzata una scheda dettagliata di ciascuno, per comprendere come saranno fisicamente e caratterialmente.

Ciò serve prima di tutto a te, per individuare con precisione le peculiarità di ogni personaggio e comprendere come si comporterà nella storia, come e se si evolverà la sua personalità (specie se è il protagonista), come si esprimerà nei dialoghi, come affronterà ostacoli e varie situazioni che incontrerà nel corso della vicenda, come si relazionerà con gli altri.

Lo sceneggiatore deve anche specificare le caratteristiche fisiche dei personaggi principali, perché ciò servirà al disegnatore per provvedere, appunto, al “casting”.

Crea il tuo cast insieme al disegnatore

Anche se questo non ti sembra un lavoro di sceneggiatura vera e propria, in realtà ne fa parte.
Il lettore deve cogliere immediatamente il carattere del personaggio, intuirne il ruolo e il comportamento già dal suo aspetto fisico e dal suo modo di apparire.

Se ci pensi bene, in un film o in un fumetto, in base all’attore scelto o a come un personaggio appare sin dalle prime pagine, lo spettatore o il lettore formuleranno subito nella propria mente un’idea di come agirà, perché la comunicazione per immagini va per stereotipia e fisiognomica.

Partendo da queste si può anche spiazzare il lettore, facendo comportare un personaggio nella maniera esattamente opposta a come appare e, di conseguenza, da come egli si aspetta che possa agire.

Nella fase preliminare della sceneggiatura, quindi, sarà indispensabile creare una scheda dettagliata di come i personaggi dovrebbero essere fisicamente e caratterialmente; la loro storia passata e, in alcuni casi, il loro abbigliamento (se particolare o tipico).

Caratterizza bene i tuoi personaggi prima di iniziare a scrivere la sceneggiatura
Caratterizza bene i tuoi personaggi prima di iniziare a scrivere la sceneggiatura

Il lettore dovrà riconoscerli perfettamente anche da lontano (nelle inquadrature con campi lunghi e lunghissimi), sebbene appena tratteggiati, o in controluce.

Dovrà capire persino dalla loro abituale postura come essi agiranno, basandosi sul principio che la comunicazione non verbale influenza in massima parte la nostra percezione.

Ebbene sì, nella costruzione di una buona sceneggiatura è incluso anche questo e il povero disegnatore farà e rifarà prove di caratterizzazione dei personaggi finché tu, sceneggiatore, non sarai soddisfatto e dirai finalmente: «Sì, è proprio lui/lei che avevo in mente».

3. Il contesto: la sceneggiatura ne deve tener conto

Della sceneggiatura fanno parte anche le ambientazioni.
Dovrai quindi conoscere molto bene l’epoca in cui la tua storia è ambientata, e ciò appare abbastanza scontato in qualsiasi tipologia di narrazione, romanzo incluso. Ma in questo caso bisogna andare oltre la conoscenza puramente teorica.

Il disegno svelerà le ambientazioni, ma prima ancora esse vanno descritte in sceneggiatura.
Si dovrà indicare il contesto della scena, la profondità  di campo di un determinato luogo, ma soprattutto come i personaggi sono posizionati nell’ambiente, si muovono, si relazionano a esso.

Studia bene gli ambienti per far muovere i personaggi con coerenza
Studia bene gli ambienti per far muovere i personaggi in modo congruente

La location va studiata nel dettaglio, creata con coerenza, immaginata con precisione, sia che si tratti di un luogo reale, sia che appartenga a un mondo fantasy o fantascientifico.

Una buona sceneggiatura tiene conto anche degli “oggetti di scena”: l’arredamento, i veicoli, gli accessori. Per cui se si tratta di un’ambientazione reale, un bravo sceneggiatore prima di tutto la studierà e archivierà delle immagini per se stesso.

L’intento è inserire elementi scenici congruenti in sceneggiatura. Se sarà anche generoso, poi, passerà tutta la documentazione raccolta al disegnatore, affinché si avvantaggi attraverso l’uso di reference.

Bene, al momento ci fermiamo a questi primi tre consigli, caro dedaliano.
Sono i passi iniziali da compiere per realizzare una buona sceneggiatura. Ti chiedo quindi di avere un po’ di pazienza e attendere il prossimo articolo. La tua curiosità sarà soddisfatta!

Se questa prima parte ti è piaciuta, tuttavia, potrai lasciare un tuo gradito commento a seguire, e utilizzare gli hashtag #sceneggiatura e #ioleggotutto.

Ti aspettiamo dall’altro capo del filo, dedaliano!

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